cervicalgia

Cervicalgia: cos’è e come curarla

Per cervicalgia si intende qualsiasi dolore percepito alla cervicale, cioè la zona del collo e della parte superiore delle spalle (trapezio alto). Si tratta di ciò che spesso viene definito come “torcicollo” o semplicemente “dolore al collo”. È uno dei dolori più comuni, infatti è stato stimato ne abbiano sofferto almeno una volta i 2/3 della popolazione mondiale. Si riscontra maggiormente dopo i 40 anni e colpisce di più le donne.

Per comprendere bene questa problematica è però necessario una breve introduzione all’anatomia e fisiologia del tratto.

Anatomia

La regione denominata collo si estende dalla base del cranio e termina al torace. Presenta quella che viene definita lordosi cervicale: fisiologica curva convessa che permette l’ammortizzamento delle forze; se si accentua viene definita iperlordosi, ipolordosi quando si riduce. Questo tratto presenta 7 vertebre cervicali (C1-C7) ognuna con caratteristiche proprie e che tutte insieme proteggono il midollo spinale e le strutture vascolari. È il tratto più mobile del rachide.

Quali sono le maggiori cause?

Le cause sono svariate e possono dipendere da vari fattori:

  • Postura scorretta (per la maggiore)
  • Posizioni errate mantenute nel tempo (ad esempio lunghe ore davanti al pc)
  • Traumi (colpi di frusta, cadute)
  • Malattie degenerative (artrosi)
  • Ernie, protusioni, schiacciamenti

Quali sono i sintomi più comuni?

I sintomi della cervicalgia molto vari e coinvolgono diverse strutture del nostro corpo:

  • Sintomi osteo-articolari: riferito dal paziente come tipico “torcicollo”, il dolore può essere più o meno intenso, coinvolgere diversi punti ed esacerbarsi con il movimento. A questo si possono aggiungere sintomi come scrosci articolari oppure sensazione di “sabbiolina” tra le vertebre (segno tipico dell’artrosi).
  • Sintomi neurologici: formicolio, intorpidimento, perdita di forza, percepiti sia a livello del collo che del braccio.

Sulla base di questi sintomi che possono presentarsi anche in concomitanza si identificano 3 tipi di cervicalgia:

  1. Cervicalgia semplice: dolore presente solo in zona cervicale e con soli sintomi neurologici.
  2. Cervico-brachialgia: dolore presente anche al braccio con sintomi neurologici.
  3. Sindrome cervico-cefalica: cervicalgia accompagnata a sintomi secondari quali vertigine, cefalea e problematiche alla vista.

Diagnosi e principali esami

Essendo una problematica che può dipendere da molti fattori è importante avere una diagnosi corretta per una corretta cura. Risulta perciò importante un’accurata anamnesi e un altrettanto accurato esame obbiettivo. Vi sono poi diversi esami strumentali che ci vengono in aiuto:

  • RX (radiografia)
  • RMN (risonanza magnetica)
  • TAC (tomografia assiale computerizzata)
  • EMG (elettromiografia)

Sarà compito dello specialista, in base ai sintomi evidenziati, prescrivere l’esame più indicato.

Cosa può fare l’osteopatia?

L’osteopata può avere un ruolo importante e risolutivo in questa problematica. In primo luogo andrà a fare una valutazione posturale del paziente e successivamente testerà la funzionalità del tratto cervicale. L’obbiettivo è sempre quello di trovare la causa primaria della disfunzione e successivamente correggerla tramite specifiche tecniche.

Se viene riscontrato che la problematica deriva da altre cause come per esempio l’apparato stomatognatico o la vista, la persona sarà indirizzata dallo specialista apposito. Naturalmente l’osteopata non tratterà solo la zona cervicale ma anche tutte le altre strutture che possono aver portato all’instaurarsi del sintomo, andando così a correggere tutto lo schema posturale.